LEKORU

Independent Curatorial Project

Rhinopithecus avunculus (Dollman, 1912)

RHINOPITHECUS AVUNCULUS

Rhinopithecus avunculus ©Tilo Nadler

NOME

Rinopiteco del Tonchino

DESCRIZIONE

Il rinopiteco del Tonchino è un primate della famiglia dei Cercopitecidi. Con un numero di esemplari inferiore alle 200 unità, questa specie abita le foreste tropicali sempreverdi presenti sulle colline e sulle montagne calcaree carsiche (Le Xuan Canh e Boonratana, 2006). I maschi presentano generalmente una lunghezza testa-corpo di 65 cm, a cui si aggiungono altri 83 centimetri di coda. Le femmine sono lunghe circa 54 cm e hanno una coda di 68 cm. Con un peso che si aggira intorno ai 14 kg, i maschi sono significativamente più grandi delle femmine, che pesano circa 8,5 kg. Il mantello del rinopiteco è di colore grigio-nerastro sulla regione dorsale e biancastro sulla pancia, sul lato inferiore della coda e sulla parte interna degli arti. La testa è arrotondata, la faccia è anch’essa di colore bianco. Come tutti i rinopitechi, questa scimmia è caratterizzata da un piccolo naso all’insù, con le narici rivolte in avanti. Intorno agli occhi e al naso, si estende una zona di pelle glabra di colore azzurro, mentre attorno alla bocca la pelle appare blu-nerastra. Sulla gola è presente una macchia arancione.

Il Rhinopithecus avunculus conduce una vita arboricola e, come tutte le scimmie del Vecchio Mondo, è una specie diurna. Vive in gruppi costituiti da harem, cioè composti da un maschio, da diverse femmine e dalla rispettiva prole. La dimensione media di uno di questi gruppi è di 15 animali.

HABITAT/ALIMENTAZIONE

Si nutre principalmente di foglie, frutti, fiori e semi di ben 52 specie vegetali (Boonratana e Le Xuan Canh, 1998; Le Khac Quyet et al., 2007). Si tratta di animali diurni e principalmente arboricoli, che raramente toccano il suolo. Dormono sugli alberi presenti sui ripidi fianchi delle montagne. 

Vivono in gruppi di 12-15 individui caratterizzati da un maschio e più femmine, spostandosi e riposando sempre in gruppo. Solo occasionalmente formano grandi gruppi costituiti da più di un maschio (Boonratana e Le Xuan Canh, 1998; Covert et al., 2008; Dong Thanh Hai, 2009). Questa specie è confinata in alcune aree del Vietnam nord-orientale, a est del Red River (Fooden, 1996; Groves 2001; Nadler et al., 2003; Le Khac Quyet and Covert, 2010). La sua distribuzione è stata drasticamente limitata negli ultimi decenni a causa della massiccia deforestazione e della caccia intensiva (Nadler et al., 2003). Attualmente è presente solo in piccole aree forestali nelle province di Ha Giang e Tuyen Quang (Le Khac Quyet & Covert, 2010; Nadler e Brockman, 2014).

È stato recentemente avvistato nella riserva naturale di Na Hang, nella provincia di Tuyen Quang e nella foresta di Khau Ca e quella di Tung Vai, nella provincia di Ha Giang, nel nord del Vietnam. Uno studio condotto sul campo nel 1993, nella riserva naturale di Na Hang, ha stimato una densità inferiore a 8 individui / km² (Le Xuan Canh e Boonratana 2006), mentre un ultimo studio condotto in questa area nel 2009-2010, ha rilevato densità molto più basse. L’attività venatoria è una delle principali cause di diminuzione della popolazione. C’è stata una significativa diminuzione della popolazione in entrambe le riserve naturali di Na Hang, Tat Ke e Ban Bung (Le Xuan Canh e Boonratana 2006; Thach Mai Hoang, 2011). La stima della popolazione globale si aggira intorno ai 200-250 individui.

MOTIVO PERICOLO

Questi animali sono minacciati dalla distruzione del loro habitat e dalla caccia. Quest’ultima è la minaccia più immediata per questa specie (Nadler et al. 2003), poiché alcune parti dell’animale vengono utilizzate per la preparazione di rimedi usati nella medicina tradizionale. La carne di questa specie viene commerciata anche in Cina, sempre per la medicina tradizionale (Nadler pers. comm.). Anche l’agricoltura e le altre attività di sviluppo del territorio, rappresentano una minaccia (Nadler et al., 2003; Le Xuan Canh, 2006; Le Khac Quyet et al., 2007, Covert et al., 2008; Le Khac Quyet e Covert, 2010). Il disboscamento legale e illegale eccessivamente intenso, nonché l’estrazione dell’oro rappresentano un’ulteriore minaccia per questa specie. Lo sviluppo di un progetto di centrale idroelettrica lungo il fiume Gam a Na Hang ha avuto un grave  impatto sul loro habitat e, inoltre, il repentino aumento della popolazione ha portato ad un aumento della domanda di carne e quindi ad una maggiore attività venatoria (Le Xuan Canh e Boonratana, 2006). Nella zona di Tung Vai, invece, la più grande minaccia è la vasta coltivazione di cardamomo, che ha portato al degrado dell’habitat naturale di questa specie.

IUCN: CR – critically endangered – POPULATION TREND: Decreasing