LEKORU

Independent Curatorial Project

Inside

Artista

Monica G.A. Mazzone

Titolo

Inside

Tecnica

Fotografia digitale

Biografia

Monica Gemma Alessandra Mazzone, classe 1970, fin da piccola, ha la passione per il disegno e la pittura e un’attrazione naturale verso il mondo dell’arte, in tutte le sue manifestazioni. Autodidatta, frequenta nel corso degli anni diversi corsi di disegno, pittura e fotografia, per poter sviluppare e approfondire sempre di più la sua arte. Tra il 1993 e il 1994 frequenta un corso di disegno dove ho modo di conoscere sia artisti professionisti sia persone che come lei cercavano di dare forma alle proprie aspirazioni artistiche seppur solamente a livello amatoriale. Per molti anni ha curato e organizzato esposizioni per Carlo Maria Re, che ha avuto modo di conoscere frequentando uno dei suoi corsi di pittura acrilica.

Alla  fine degli anni ‘90 nasce la passione per la fotografia, che Monica ha tentato di trasformare nella sua professione. Nonostante l’impossibilità di trasformare la sua passione in lavoro, Monica ha continuato a fotografare e documentare il lavoro di artisti a lei vicini, sviluppando sempre di più il suo stile e la sua visione personale.

Unendo il suo amore per l’arte con l’urgenza di rispondere a chiamate di impegno sociale, dal 2003 al 2010 ha collaborato attivamente all’organizzazione di “Sorsi di Pace nell’arte contemporanea”, un’asta di opere d’arte per raccogliere fondi per Emergency, ha  organizzato con Carlo Maria Re e Sara Milanolo la tournée dei ragazzi di Bucarest in Valsesia, “Un naso rosso contro l’indifferenza”, realizzando un fotoreportage e ha esposto una sua opera di Post-it-Art alla mostra “GenerAction, un promemoria per le generazioni” alla Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo a cura di Ruggero Maggi.

Nel 2013 ha esposto le sue opere a china dal titolo “LE NOSTRE RADICI” in una mostra personale a Borgosesia nello spazio espositivo “La Vetrina”. Per l’occasione ha elaborato il concetto di rimanere se stessi, adattandosi ai cambiamenti, senza rinnegare le proprie origini, sempre profondamente consapevoli che ogni individuo è, a pari nostro, un essere umano. Con le sue opere esalta le diversità come ricchezza e non come difetto. In questo contesto si inserisce anche l’opera esposta in mostra.

L’opera

È qualcosa di elementare, di primigenio e radicale ciò che Monica rappresenta come Essenziale nella sua opera. La foto, senza quasi aver bisogno di mediazione, trasmette il suo significato. L’artista ne esplicita il senso usando queste parole:

“Invisibili, essenziali radici reggono il peso del corpo, della mente e dello spirito. Insegnano il passato, guidano il presente, ispirano a migliorare il futuro”.

Radici, che l’artista manipola in digitale andando a esacerbarne i colori, quasi con la volontà di richiamare una foto al microscopio di cellule, atomi, molecole, per stressare ancor di più la comunanza degli elementi; radici come cellule, struttura centrale alla base di ogni corpo ed ogni essere umano, che si sono adatte e plasmate adeguandosi ai cambiamenti circostanti. Apparentemente tutte uguali in ciascuno di noi, nell’insieme rendono unici e irripetibili. Una comunione basilare che trascende spazio e tempo, origini e destinazioni. Radici comuni ed Essenziali per l’essere, invisibili, ma imprescindibili e costantemente presenti. Proprio come concepito dall’artista nel suo lavoro precedente, anche questa opera vuole farsi occasione per sottolineare come questo Essenziale condiviso ci renda tutti profondamente umani.