LEKORU

Independent Curatorial Project

Inadeguatezza

Artista

Denis Abazi

Titolo

Inadeguatezza

Tecnica

Fotografia – Caffè su carta e tramonto

Biografia

Denis Abazi nasce a Belluno il 29 Giugno 1996. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Verona, per Abazi la ricerca artistica parte dalla volontà di trovare un luogo sicuro in un mondo in cui tutto pare viaggiare velocemente, senza pause, senza istruzioni. “Chi sono io, qui e ora?“. Domande a cui tenta di rispondere esplorando il corpo, in cui risiedono i tumulti emotivi, e lo fa attraverso la pittura principalmente, ma anche attraverso installazioni e performance.

L’opera

Questa sua mission traspare anche dal lavoro con il quale l’artista partecipa a questa call.

Le parole che ha usato Denis per descrivere l’opera pubblicata nel suo profilo Instagram, raccontano non solo la volontà dell’esplorazione, ma anche il percorso che l’accompagna:

Fisso per settimane lo scorrimento del tempo sotto forma di fasci di luce: il primo pomeriggio sono sul pavimento, poi si trasferiscono sul letto ed infine, occupano l’intera parete. Il tempo non mi aspetta. Il sole tramonta oltre l’orizzonte e il fascio di luce si fa sempre più piccolo sulla parete. Perde sempre più di intensità fino a scomparire.
Ho l’impressione che tutto il mondo vada avanti senza di me. E io mi sento così piccola. Inadeguata. Impreparata.
Le giornate, durante il lockdown, sembrano mescolarsi, confondersi.
Dipingo su carta con il caffè (in assenza di altro medium a causa della pandemia) momenti di inettitudine. Ricordi di inadeguatezza che mi hanno confinata in una stanza.
I dipinti sono come fotografie: fissano un’immagine che vive nel presente e la bloccano nella memoria.
Tento di utilizzare questi piccoli ricordi pittorici per bloccare il tempo. Bloccare la luce come i ricordi dipinti con il caffè.
Mappo il mio presente quasi illudendomi di poter mettere un limite allo scorrimento del tempo. Fermarlo.
La sera, i dipinti rimangono ad abbracciare la parete vuota.
Rimane solamente il ricordo. Io nel passato.”

L’Essenziale da trovare e fissare nello scorrere del tempo, nell’interrogarsi e nel dubitare di sé, nella costante necessità di non perdersi, di fuggire all’inadeguatezza andando alla ricerca di un un ricordo che possa consolare e lenire, creando attimi che restano fissi nel tempo e fungano da appiglio e memento di quell’istante in cui la morsa della manchevolezza si allenta e ci consente di ricorda che siamo capaci di infinito.