LEKORU

Independent Curatorial Project

Antilophia bokermanni (Coelho & Silva, 1998)

ANTILOPHIA BOKERMANNI

Antilophia bokermanni – © João Quental / © Rick Elis Simpson

NOME

Manachino dell’Araripe

DESCRIZIONE

Uccello passeriforme della famiglia dei pipridi, l’Antilophia bokermanni è endemico della Chapada do Araripe, nel nord-est del Brasile. Lungo circa 15 cm, presenta un marcato dimorfismo sessuale: il maschio ha un piumaggio prevalentemente bianco con penne remiganti e timoniere nere e un vistoso ciuffo color carminio sul capo, mentre la femmina ha una livrea uniformemente verde-olivacea, più chiara sui fianchi, e un ciuffo meno pronunciato.

HABITAT/ALIMENTAZIONE

L’areale di questa specie è ristretto a un’area di circa 28 km² di foresta umida ubicata sul versante nord-orientale della Chapada do Araripe, un altopiano che sorge nel Ceará meridionale (Nord-est del Brasile). Per la ristrettezza del suo areale, ove è stimato che sopravvivano circa 800 esemplari, la IUCN Red List classifica l’Antilophia bokermanni come specie in pericolo critico (Critically Endangered).

Si nutre di piccoli frutti di Clidemia biserrata (Gaiotti et al. 2017), Cordia spp. (Coelho e Silva 1998) e Cecropia spp. Recenti studi hanno identificato anche altre 21 specie vegetali (Linhares in litt. 2007, Aquasis in litt. 2010), ma anche artropodi (coleotteri, ragni e formiche; Gaiotti et al. 2017) come parte della sua dieta.

MOTIVO PERICOLO

Le pianure adiacenti all’altopiano della Chapada sono state in gran parte deforestate per l’agricoltura (banane, mais, fagioli, pomodori), per l’allevamento del bestiame e per la costruzione di abitazioni (Aquasis 2006). Lungo le pendici della Chapada do Araripe, inoltre, sono presenti diverse strutture ricreative, come parchi e piscine, che hanno comportato una massiccia deforestazione, in particolare nelle aree con presenza di sorgenti. Nei pressi di un grande parco acquatico, costruito nel 2000 (Aquasis 2006), la specie persiste solo in una piccola area nonostante il disturbo (A. B. Hennessey in litt. 2005). Gli incendi del 2004-2005 hanno in gran parte distrutto un’area in cui era certificata la presenza di sette nidi attivi. Un altro incendio nel settembre 2010 ha colpito la stessa area, così come altre aree in cui è nota la presenza della specie (Aquasis in litt. 2010). Le sorgenti che alimentano i corsi d’acqua a sostegno dell’habitat forestale umido hanno mostrato una riduzione media del 75% del loro deflusso negli ultimi cento anni, probabilmente a causa della deforestazione sui pendii e sull’altopiano della Chapada do Araripe, determinando così una minaccia a lungo termine per l’habitat rimanente. Le sorgenti e i corsi d’acqua vengono canalizzati e deviati, contribuendo ulteriormente alla riduzione dell’habitat (Aquasis 2006). Non è noto se la specie venga cacciata o intrappolata dai bracconieri o dalla popolazione locale (Aquasis 2006).

IUCN: CR – critically endangered – POPULATION TREND: Decreasing